VDSL2: Spiegazione e terminologia

Partiamo dal significato di FTTC o FTTCab (Fiber to The Cabinet , altresì chiamata FTTS, Fiber to the street da Fastweb).
Quando si parla di “Fibra” al giorno d’oggi se siete cablati con un doppino telefonico in casa siete sicuramente connessi con tecnologia VDSL che altro non è che una versione “potenziata” della ADSL. In questo caso però si suppone che la parte in rame sia solo la tratta che va dall’armadio in strada fino al vostro apparato casalingo (modem VDSL appunto). L’armadio presenta di norma un collegamento in fibra ottica che parte dalla centrale e dunque tutta la tratta fino alla strada è già connessa in fibra.

Quando si parla di collegamento VDSL si parla dunque di una tecnologia che presenta le stesse problematiche evidenziate dalle linee ADSL (rumore di diafonia, dispersione elettrica, disturbi di segnale sulla tratta, decadimento qualitativo della tratta in rame, attenuazione di segnale in base alla lunghezza del cavo, distorsione in frequenza, disturbi impulsivi, etc.). Un altro problema della trasmissione VDSL, sempre dovuto alle elevate frequenze di funzionamento, è il cosiddetto effetto antenna: eventuali trasmissioni radio alla stessa frequenza possono interagire con il segnale che passa nei cavi (specie nelle tratte aeree), disturbando il segnale VDSL.

Ovviamente la rete di trasporto VDSL2 è in fibra ottica, e si cerca di farla arrivare più vicino possibile alle sedi degli utenti, in modo da realizzare su doppino solo un breve tratto del collegamento. La connessione VDSL2 inoltre è di tipo point-to-point, non condivisa con altri utenti: questo rende la banda effettivamente disponibile uguale a quella nominale, cosa che non accade negli altri sistemi xDSL. Il codice di linea utilizzato è esclusivamente il DMT, che separa la banda (circa 30 Mhz), in 212 canali, spaziati di 4-8 Khz e la trasmissione è del tipo a cancellazione d’eco (bande di upstream e downstream separate).

Come si può ben immaginare dunque, quando il nostro modem cerca di instaurare una connessione verso il DSLAM presente in armadio, tutte le problematiche presenti sulla tratta influenzeranno il risultato finale legato a “quanto effettivamente riceviamo in downstream e upstream”.

Quando si parla di profili, questi sono in genere configurati direttamente sulla nostra utenza lato centrale. I profili vengono scelti in base a parametri qualitativi della linea e secondo precise regole. I profili impostati a 12a possono arrivare ad un massimale di linea settato a 68Mbps (downstream). I profili impostati a 17a possono raggiungere i 100Mbps pieni (sempre downstream).

Quando gli utenti della pagina postano profili che superano in genere i 65Mbps, sono quasi sempre sicuramente in 17a per esperienza in quanto le uniche linee impostate con profilo 12a sono linee dove i parametri di SNR, attenuazione e potenza non permettono di raggiungere nemmeno i 60Mbps (molte volte son ben lontane da questo valore).

Discorso riqualifica, è giusto richiederla? In linea di massima se non sono stati effettuati interventi fisici sulla tratta, no. Se il cambio profilo viene chiesto per aumentare le prestazioni della linea, questo, in una buona percentuale dei casi, non influirà assolutamente sulle prestazioni in quanto come già dicevo in precedenza, i parametri sono dettati in base alla distanza dalla centrale, dai valori di disturbo sulla tratta fisica dell’ultimo miglio e da tutti i problemi fisici che possono influire appunto sulla qualità della stessa.

****** Terminologia “spiccia” ******

RUMORE e SNR

Il rumore, come ci suggerisce il termine stesso, altro non è che il disturbo sovrapposto al segnale trasmesso.
Quando si parla di margine legato al rumore, indichiamo il rapporto che vi è fra la potenza del segnale sulla tratta misurata e il rumore sulla stessa. Questo valore ovviamente è misurabile sia in downstream (armadio -> modem) che in upstream (modem -> armadio).

Un alto valore nel segnale rappresenta quindi una linea molto pulita che quindi non presenta problematiche di rumore sula tratta.
Il rapporto tra segnale/rumore, detto SNR (Signal to Noise Ratio o Noise Margin) è espresso in dB (decibel).
Il valore indica il rapporto tra la potenza del segnale ed il rumore sulla linea, ovviamente tale valore deve essere il più alto possibile.

ATTENUAZIONE DI LINEA

L’attenuazione di linea è l’indicatore di quanto viene degradato il segnale nel tragitto tra la centrale e il modem e misura dunque la dispersione del segnale.
Questo valore è influenzato soprattutto dalla distanza dalla centrale; il valore dell’attenuazione, misurato anch’esso in decibel, deve essere il più basso possibile.

Autore: Manuele Trimarchi